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La via della creta

La ceramica con i suoi quattro elementi: aria, acqua, terra, fuoco, essenza della vita stessa, è da sempre materia plasmata dalle donne

Vicepresidente Aps Pandora Artiste Ceramiste

Salerno (Italia)

Miriam Gipponi

La ceramica con i suoi quattro elementi: aria, acqua, terra, fuoco, essenza della vita stessa, è da sempre materia plasmata dalle donne 

per quello stretto legame al valore della cura, fondamento della società, di cui sono le artefici. Le particolari caratteristiche della materia ceramica, che fin dalle origini ben si prestavano alla conservazione, lavorazione e trasporto degli alimenti, sono state colte e capite nella loro enorme potenzialità dalle donne, prime manipolatrici dell’argilla. Il loro senso di responsabilità e di cura della collettività ne ha guidato le azioni e per questo si può affermare che “la Ceramica è Donna”. Questo è il filo conduttore che attraversa le azioni che si sono tenute durante la IV edizione del Festival Matres 2022 e che proseguono anche oltre, con la volontà di utilizzare la ceramica come potente mezzo per veicolare un processo di cambiamento che parte dalle donne e per la visione di una nuova società.

Tra i momenti del” Matres Festival Internazionale di ceramica al femminile” dove l’arte ceramica è la conduttrice dei tanti aspetti che coinvolgono il mondo femminile troviamo: 

  • la performance di apertura ”PACHAMAMA” nata dalla collaborazione con le artiste latino americane Silvia Barrios (Argentina) , Renata Amaral (Brasile), Angelica Amat Diaz (Brasile), e le artiste di Pandora che si rifà all’ ancestrale credenza, non solo andina del culto di Pachamama, la “Madre Terra”;
  • l’installazione “The world in a house”, realizzata durate il Festival, composta da moltissime 

case in ceramica eseguite dalle ceramiste partecipanti, nata per trasmettere simbolicamente in questo difficile momento, il profondo valore della dimora come luogo di accoglienza e protezione. In parallelo è stata organizzata una raccolta per le casette da devolvere per l’associazione “Forti Guerriere del Rione Sanità’” di Napoli;

“D’altri diluvi una colomba ascolto” l’evento per la Pace partito da Albissola, transitato per Faenza, durante il Buongiorno ceramica 2022 – 21 e 22 maggio 2022 a cura di Mirta Morigi e dell’ Aps Pandora Artiste Ceramiste, è stato esteso al Matres Festival. Una proposta espositiva composta da numerose  colombe in ceramica e con un’iniziativa di raccolta fondi. In questo caso Il ricavato è ad integrazione degli aiuti forniti dal Comune di Cava de’ Tirreni alla gemellata città di Kaunas in Lituania, attualmente coinvolta nell’aiuto ai profughi ucraini in arrivo nel paese confinante.

Il progetto ALTAR Mujeres SXXI y LGBTQ+ dell’artista internazionale argentina Silvia Barrios DIRETTRICE E COORDINATRICE DI MEDIALAB #CULTURA SOLIDARIA; un progetto attivato fin dal 2018 a livello globale dalla partecipazione ai bandi prodotti da “MediaLab Artes del Fuego” e per dar vita ad un’opera politica che cerca di combattere le violenze di genere e promuove la protezione dell’ambiente. Anche al Matres Festival è stato proposto questo laboratorio collettivo aperto a tutti, per realizzare un’opera collaborativa ottenuta da lavori di cucitura ed intreccio per l’unione di piastre in ceramica grafica transmediale. L’opera è una memoria viva di 240 d’immagini di donne e persone del movimento LGBTQ+. Le ricerche eseguite dal collettivo di artiste raccontano le storie d’impegno a livello mondiale nella Lotta per i Diritti Umani, l’Uguaglianza di Genere e la conservazione di una vita sana e sostenibile sul Pianeta di queste persone. Le stesse immagini ad ispirazione di questo laboratorio sono state parallelamente trasposte in forma tessile per realizzare due grandi tele-bandiere e dare una più facile e diffusa visibilità alle storie vive raccolte in un percorso itinerante di militanza.

Durante il Matres Festival un’importante attenzione alla ceramica, come tramite per azioni in campo sociale, è stata espressa nel Tavolo di Lavoro dal titolo: ” DONNE CERAMISTE NEL MONDO UN PONTE FRA ARTE CERAMICA,CULTURA E PROBLEMATICHE SOCIALI” con un eccezionale focus sulle DONNE SAHRAWI. Donne che hanno avuto un ruolo fondamentale nel coordinamento delle attività del campo profughi di Tindouf- Algeria in fuga da una guerra dimenticata in corso nel Sahara Occidentale. 

Negli interventi sono stati evidenziate le varie iniziative di formazione e riqualificazione professionale per le donne del campo profughi, tra cui il singolare laboratorio per la ceramica avviato anche grazie all’ interessamento attivo dell’Associazione italiana EL Ouali-Bologna.

Un grande momento di scambio culturale ed input alla maggior consapevolezza sull’importanza dell’attività creativa di manipolazione della creta è arrivato dagli interventi di:
– Fatimetu Fraikin Core artista ceramista Saharawi proveniente dal campo profughi Tindouf con la sua esposizione in merito all’attività ceramica tenuta nel mezzo del deserto del Sahara con tutte le difficoltà che derivano;

-Lynda Abdellatif – Docente Senior presso l’Istituto Superiore delle Belle Arti di Tunisi, e la personale  relazione  riguardo al lavoro scientifico svolo sul tema -Arte e Sociale- dal titolo “La ceramica come percorso di evoluzione e unità per la persona in difficoltà”; un  intervento d’intensa testimonianza  dell’incontro-confronto tra persone e bambini con disabilità come momento di vera trasformazione del processo personale dell’artista e in generale dell’individuo, verso realtà spesso avvolte da stereotipi  per mancanza di conoscenza e comunicazione;  

– Angeliki Papadopoulou  – Docente presso Di.K.E.P.A. Pellas – Grecia, con il  suo affascinante progetto GUARDAMI-ASCOLTAMI-TOCCAMI. Un progetto dove GUARDAMI è l’invito ad osservare l’altro e attirare l’attenzione della gente per suggerire nuove forme di comunicazione piacevoli e creative. ASCOLTAMI è un richiamo all’attenzione degli amici del Centro Di.K.E.P.A. Pellas per condividere pensieri, preoccupazioni, ansie, gioie e sogni.

      Nel progetto proposto, l’ascolto è sollecitato dalla realizzazione di campane in ceramica che toccate emettono  un suono che invita a sospendere tutte le attività  per ascoltare. Le numerose campane in ceramica realizzate dai ragazzi del Centro danno vita ad una installazione sonora come espressione  della necessità di ascolto e di interazione e comprensione con la diversità e la disabilità.

       Il progetto ALTAR Mujeres SXXI y Lgtbi+  e lo spirito militante che lo contraddistingue successivamente al Matres   è arrivato in Germania e oltre. Infatti, come Progetto NON INVITATO, ha raggiunto da settembre 2022 in poi la Documenta 15 – Kassel, Germania, La12 Biennale di Arte contemporanea di Berlino, La Biennale di Venezia e Il Parlamento di Berlino. L’ iniziativa è l’espressione di un’arte partecipata che si organizza per diffondere momenti di “esperienza viva” dove si parte dall’attenzione quotidiana e globale al contesto e alla qualità dei rapporti umani. Gli spazi d’arte consolidati e la pubblica via, sono stati in questo modo coinvolti con   la partecipazione attiva di un numeroso pubblico per ottenere la maggior diffusione di quest’opera e del progetto in una visione globale e collettiva. 

Sempre in questa luce si colloca la ricerca di gesti a testimonianza della solidarietà e vicinanza con la grave situazione delle donne in Iran e con le amiche e artiste iraniane con cui si sono stretti da alcuni anni rapporti di scambio culturale e artistici. Nello spirito dello slogan Donna Vita Libertà è stato realizzato il logo con progetto grafico di Bruna Pallante al fine di enfatizzare e rendere più forte la comunicazione del gesto del taglio dei capelli, così come la realizzazione di un video che raccoglie nel simbolico taglio dei capelli molte delle artiste ceramiste che hanno aderito, proprio in segno di solidarietà e vicinanza.

In occasione del 25 novembre 2022, giornata Internazionale in contrasto alla violenza delle donne, e in ampliamento all’evento ideato dalla AICC “Scarpette Rosse In Ceramica – Le Città Italiane della Ceramica dicono NO alla violenza sulle donne”, alle scarpette rosse si sono uniti gli hijab ceramici realizzati dalle artiste dell’APS Pandora Artiste Ceramiste. Un unicum espositivo ha preso corpo tra le scarpette rosse e gli hijab ceramici a segnalare con il loro impatto estetico ed emotivo la volontà di ampliare l’eco di contrasto a questa tragica situazione che ogni giorno evidenzia episodi sempre più sconcertanti e drammatici.

Riferimenti bibliografici:

Il nuovo – Disegnare con la parte destra del cervello – Betty Edwards- longanesi 2002

Il linguaggio della Dea – Marija Gimbutas – Venexia 2008

L’intelligenza del suolo – Paolo Pileri – Laltraeconomia 2022

BOX

PACHAMANA 

Le artiste disposte in circolo hanno presentato delle simboliche offerte e dato lettura ad alcune significative frasi sul tema ambientale e dei diritti umani. Numerosi i fiori in ceramica offerti alla Pachamama, tra questi le suggestive ninfee multicolori realizzate da Maria Angélica Amat Dìas e i preziosi fiori bianchi in paper clay realizzati dalle artiste nel workshop di Renata Amaral. La proposta del rituale collettivo con la comunità del Festival e la suggestione indotta, vuole richiamare ad una riflessione comune sulla necessità di prendersi cura della natura nel suo rapporto con l’umanità; un invito al dialogo sulle questioni più urgenti del nostro tempo: la sostenibilità delle risorse naturali limitate e la conservazione della biodiversità, il nostro rapporto con l'ambiente naturale e antropico, l'emergenza climatica e ambientale, la povertà estrema, la fame.

 

“The world in a house”

 Dopo circa due anni di Pandemia e subito dopo la guerra in Ucraina, la casa diviene simbolo e custode di infiniti significati: dalla sicurezza ed il calore di una solida dimora a luogo dove raccogliere e ritrovare un proprio mondo interiore. Un simbolo inseparabile della nostra identità. Nessun manufatto può rappresentare la cultura umana meglio della casa quale spazio protettivo in analogia al ventre materno. Così le simboliche case in ceramica realizzate dalle ceramiste evocano una topografia del nostro essere e divengono simbolo di una città multietnica e globale, dove la parità di genere sia la realtà per dar vita a un mondo unico e di pace! L’iniziativa di sensibilizzazione e raccolta fondi per l’associazione “Forti Guerriere del Rione Sanità’” di Napoli è tuttora in corso ed è possibile dare il proprio contributo all’iniziativa. Per prendere visione delle casette in ceramica consultare https://www.pandoraceramiste.it/negozio/

Anche l’iniziativa di raccolta fondi in aiuto alla gemellata città di Kaunas in Lituania, con Cava de' Tirreni coinvolta negli aiuti ai profughi ucraini organizzata con l’evento per la Pace - “D’altri diluvi una colomba ascolto” è tutt’ora in corso. E’ possibile dare il proprio contributo all’iniziativa. Per prendere visione delle colombe in ceramica consultare https://www.pandoraceramiste.it/magazine/matres-0/

immagini

Matres Festival: laboratorio/storytelling “Tutta un’altra storia: alla scoperta della Dea Madre” a cura di Stefania Spanedda con le artiste coinvolte

 La performance Pachamama - Dai giardini del Museo La Carcova - Buenos Aires al Giardino delle Clarisse, Complesso Monumentale di San Giovanni- Cava de’Tirreni (SA)

La problematica sociale:

Focus sulle donne saharawi e Fatimetu Fraikin Core

 Angeliki Papadopoulou  e attività del Centro Di.K.E.P.A. Pellas – Grecia

ALTAR Mujeres SXXI y Lgtbi+ #Vidasenlucha, immagini militanti dell'opera d'arte /progetto nella città di Kassel e di Berlino (foto archivio Silvia Barrios ALTAR Mujeres SXXI y Lgtbi+ #Vidasenlucha)

Scarpette rosse e gli hijab ceramici realizzati dalle artiste dell’APS Pandora Artiste Ceramiste

 

 La performance Pachamama - Dai giardini del Museo La Carcova - Buenos Aires (foto arrchivio  Silvia Barrios medilabculturasolidaria)al Giardino delle Clarisse, Complesso Monumentale di San Giovanni- Cava de’Tirreni (SA)

The world in a house - installazione casette con raccolta fondi per l’associazione “Forti Guerriere del Rione Sanità’” di Napoli;

Colombe in ceramica per la raccolta fondi in aiuto alla città di Kaunas in Lituania per i profughi ucraini

 

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