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Polveri fumi e gas nei laboratori

Ceramista

Piombino LI Italia

Deborah Ciolli

SICUREZZA IN LABORATORIO
In poche righe provo ad illustrare in modo semplice e senza troppe pretese come con poche regole si può lavorare in laboratorio senza danneggiare la nostra salute e l’ambiente. In questo articolo, che spero sia solo il primo di una serie, prima di analizzare in dettaglio i componenti chimici dei prodotti ceramici e le loro caratteristiche, vorrei trattare delle polveri, fumi e gas. Le polveri sono prodotte durante il lavoro dall’argilla stessa, smalti, engobbi e cristalline sono in polvere e siamo noi ceramisti a mescolarli con acqua. La pericolosità  per la nostra salute è rappresentata dalle particelle con una dimensione inferiore ai  2,5 micron, capaci di  penetrare negli alveoli polmonari e accumularsi provocando malattie come la silicosi; per questo  è sempre buona regola usare durante le lavorazioni che coinvolgono le polveri delle mascherine  FFP2, come quelle che attualmente usiamo tutti i giorni purtroppo per la pandemia, inoltre proteggere gli occhi che potrebbero essere irritati dalle polveri con degli occhiali e mettere anche dei guanti – quelli migliori e più resistenti agli agenti chimici basici o acidi sono in nitrile e neoprene. Inoltre è importante tenere sempre ben pulito il laboratorio aspirando i pavimenti e pulendo con panni umidi le superfici dove si lavora. Panni, attrezzi e contenitori andrebbero sciacquati in un secchio contenente acqua e non sciacquati direttamente nel lavandino o negli acquai in modo da evitare di  intasare gli scarichi con sedimenti argillosi, ma anche per evitare di immettere nella rete idrica dei residui che possono essere dannosi. I pennelli che usiamo per cristalline, smalti e  ingobbi possiamo lavare in dei barattoli predisposti con acqua,  possiamo sciacquare  i pennelli delle cristalline blu, azzurre e verdi in uno, quelli usati con i colori arancio, gialli e rossi in un altro, in modo da recuperare a fine mese i nostri materiali e riutilizzarli. Particolare attenzione dobbiamo prestare alle polveri dovute alle ceneri. Quando si usano le ceneri di legna, di osso o di altri materiali per produrre smalti bisogna prestare un’attenzione particolare perché oltre a contenere del particolato sottile, le ceneri sono fortemente alcaline e quindi possono causare dei danni anche maggiori dovuti alla loro alcalinità (cioè a causa del loro alto ph). Per quanto riguarda i fumi e i gas è sempre bene, quando azioniamo il forno – se si trova all’interno del laboratorio e non in una stanza separata – azionarlo durante la notte e utilizzarlo quando noi non siamo presenti, perché durante la cottura sia del biscotto che dei prodotti smaltati in bassa, media o alta temperatura si liberano dei gas e dei fumi che possono essere nocivi perché sono presenti composti solforati e composti clorati. Quindi dopo l’utilizzo del forno è  bene areare la stanza per un buon ricambio d’aria. Un’attenzione ulteriore è dovuta se si effettuano cotture in riduzione, dato che in riduzione si sviluppa del monossido di carbonio inodore e incolore con alta tossicità. Tutto questo è  riferito ovviamente ai forni elettrici, dato che quelli a gas si trovano sempre all’esterno. Possiamo dotare il laboratorio di una cappa aspirante, ma questa dotazione è davvero molto costosa.   Ho letto e ho sentito dire da  molti ceramisti che è di aiuto, per evitare la sedimentazione di smalti e cristalline, l’aggiunta a questi di sale da cucina o varechina/ candeggina; queste sostanze sono chimicamente cloruro di sodio e ipoclorito di sodio – sostanze che durante la cottura liberano cloro e acido cloridrico che sono estremamente dannosi in quanto molto corrosivi. I composti sopra-citati sono dannosi anche in piccole quantità – corrodono le resistenze del forno e i nostri polmoni e inquinano l’ambiente.
Concludendo che per noi ceramisti vale il discorso di Madame Curie – nulla va temuto ma tutto va conosciuto e compreso- credo che tutti noi dobbiamo dedicare attenzione alla salute e all’ambiente  imparando a conoscere bene ciò che usiamo e come lo usiamo. Buon lavoro!

BOX

CERAMICA E SALUTE
È noto che nel passato il lavoro del ceramista era tra i più rischiosi per la salute. Un ceramista andava incontro a malattie professionali invalidanti e spesso mortali perché lavorava in ambienti malsani e a contatto con sostanze chimiche dannose, oggi messe al bando. Poche buone pratiche ci consentiranno di lavorare nel laboratorio ceramico in tutta sicurezza, senza arrecare danno alla nostra salute e all’ambiente.
Amalia Ferrigno

IL RIUSO IN CERAMICA
Esperimenti ed ancora esperimenti!!! Cosa fare di tutte le acque di risciacquo dei pennelli e degli strumenti del laboratorio? Non vanno gettati negli scarichi perché li otturano ed sono inquinanti!! Usiamoli! Io ho ottenuto questo smalto, cottura a cono 6. Una ciotola realizzata con terre di recupero, l’interno è decorato con materiale della risciacquatura dei pennelli e attrezzi del laboratorio e l’esterno con risciacquatura dei pennelli dei pigmenti. Cottura a 1240°, dicembre 2021.

APPROFONDIMENTI

immagini

Barattoli con acqua per sciacquare i pennelli nei vari colori e recuperare il materiale
Ciotola con terre di recupero
Smalto di riciclo sperimentale
Mascherina e occhiali

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